Chi ne sa qualcosa del TAV in Trentino?

 Nelle scorse settimane in quel del Casteller, decine di NO TAV hanno disturbato i sondaggi geognostici propedeutici alla progettazione del tunnel d’attraversamento della Marzola, ovvero il lotto 3 delle tratte d’accesso Sud al Tunnel del Brennero (leggi quadruplicamento della ferrovia in Trentino, leggi TAV). Da allora non manca settimana che sui giornali si parli della “nuova Trento”, dell’avveniristico progetto di interramento della ferrovia storica.

 

 

Cosa c’entrano i due progetti uno con l’altro?

Il lotto 3 renderebbe possibile spostare il traffico della linea storica il tempo necessario alla costruzione del sottoattraversamento. Una volta finito, il traffico ferroviario pendolare verrebbe ridirottato in quella sede, mentre il tunnel potrebbe diventare a tutti gli effetti parte della nuova ferrovia che collegherebbe Verona al Tunnel del Brennero.

Questa nuova linea viene propagandata a livello nazionale come ad Alta Velocità e risulta fra i progetti finanziati dal recente Recovery Fund, mentre a livello locale ci viene detto che non si tratta di Alta velocità e si invita a non parlare del progetto complessivo di quadruplicamento. Così il prosieguo dei lavori per il TAV viene silenziato, evitando di parlare apertamente alla popolazione delle molte criticità che questo progetto presenta, e quando la protesta popolare si fa sentire, si sposta l’attenzione sull’interramento della vecchia ferrovia criminalizzando e stigmatizzando chi si oppone all’altro progetto.

 Da 15 anni portiamo avanti l’informazione alla popolazione su quest’opera e manifestiamo apertamente e motivatamente il nostro dissenso rispetto ad essa.

Ora vogliamo sapere come i Consiglieri comunali della città di Trento giustificano questo modo di procedere, soprattutto se hanno idea di quello che la costruzione di questo “piccolo” tunnel (12 km sotto una montagna franosa, che affondano a partire dai territori inquinati dell’Ex Sloi) e del resto della nuova linea, rappresenteranno per il nostro territorio. Abbiamo la netta sensazione che al di là di slogan come progresso o sviluppo, nessuno voglia veramente entrare nel merito di un’opera che nulla ha di avveniristico, anzi, pensata oltre 30 anni fa, rappresenta proprio quel modello di sviluppo che la pandemia attuale e riscaldamento globale ci stanno portando a rivedere seriamente.

Per questo abbiamo pensato di mandare un presente che approfitti del Natale per suggerire ai silenziosi consiglieri un approfondimento dell’argomento, visto che pare stiano avallando un progetto che nemmeno commentano anche se oltre 15 anni di opposizione in Trentino ne hanno dimostrato la pericolosità.

Per ognuno di loro è stato consegnato un’Opuscolo redatto dal coordinamento trentino no tav nel 2018 che raccoglie il riassunto di quanto emerge dall’analisi dei progetti accessibili del progetto di Alta Velocità in Trentino e dalle valutazioni di impatto ambientale provinciali, oltre che da alcune considerazioni sui costi e sulle politiche dei trasporti che sbugiardano i principali luoghi comuni sul TAV (primo fra tutti che sia un’opera “green”).

 

L’opuscolo è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta alla mail del coordinamento trentino no tav..

 

Segue il testo scritto a mano nel retro copertina di ogni opuscolo consegnato.

 Noi prima di dire no…

 Abbiamo visionato i progetti (quelli accessibili) che dal 2003 ad oggi hanno riguardato la costruzione della nuova ferrovia, la documentazione relativa agli impatti ambientali.

 Abbiamo parlato con le comunità di Mugello, Val Susa, Roma, Bologna, già attraversate dal TAV.

 Ci siamo convinti che quest’opera sia inutile e dannosa.

 Voi

 tacete che la “circonvallazione di Trento” è il primo passo per la costruzione del TAV, tacete sugli impatti ambientali, tacete che l’opera è stata pensata oltre 30 anni fa.

 Ma quest’opera la conoscete davvero?

 Buona lettura

 

No TAV del Trentino, 24/12/2020