Esproprio definitivo oppure occupazione temporanea ?

Il titolo pone una questione importante : cosa succederà ai terreni interessati quando inizieranno i lavori del TAV Brennero-Verona ? A questa importante domanda vi invitiamo a leggere il contributo di Gianfranco Poliandri.

 

Le procedure di espropriazione

 

Il progetto TAV sull’asse del Brennero, compreso il tracciato in Provincia di Trento, è qualificato opera strategica di interesse statale.

Le procedure di esproprio e di occupazione temporanea applicabili non sono quindi quelle della Provincia di Trento ma quelle previste dal DPR n. 327/2001 1. Se però Stato e Provincia di Trento concludessero un apposito accordo di programma (che per ora non esiste) gli espropri per i cantieri TAV in Trentino potrebbero essere gestiti come se si trattasse di lavori di interesse provinciale.

 

 

L’approvazione del progetto preliminare (quella della circonvallazione Trento-Rovereto è prevista entro fine 2014, ma potrebbe intervenire anche molto presto) produce nelle aree interessate dal tracciato e dai cantieri un vincolo finalizzato all’esproprio della durata di sette anni.

Il progetto definitivo deve essere approvato entro sette anni.

Se è previsto lo scavo di cunicoli esplorativi (come è il nostro caso) l’autorizzazione ai lavori, all’installazione dei cantieri e all’individuazione dei siti di deposito può essere data dal Ministero delle Infrastrutture anche prima dell’approvazione del progetto preliminare, purché ci sia l’intesa della Provincia autonoma di Trento.

 L’avvio effettivo delle procedure di esproprio e di occupazione temporanea è quindi subordinato all’approvazione del progetto definitivo ovvero all’autorizzazione per il cunicolo esplorativo.

 

La fase di avvio del procedimento

 L'avvio del procedimento di dichiarazione di pubblica utilità per le aree interessate dalle opere principali 2 è comunicato ai proprietari dalla pubblica amministrazione espropriante oppure su sua delega 3 dal concessionario dei lavori o dal contraente generale 4.

 Questa comunicazione deve avere le forme previste per la partecipazione alla procedura di valutazione di impatto ambientale (articolo 5 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10.8.1988, n. 377; legge 7.8.1990, n. 241).

 Entro sessanta giorni dalla comunicazione (termine perentorio) i proprietari possono presentare osservazioni al soggetto aggiudicatore, che è tenuto a valutarle.

 Senza la dichiarazione di pubblica utilità non può essere emanato il decreto di esproprio.

 

Il decreto di esproprio

 Il decreto di esproprio può essere emanato entro sette anni dalla data in cui diventa efficace la delibera del CIPE 5 che approva il progetto definitivo dell'opera, salvo che nella medesima delibera non sia previsto un termine diverso e salvo proroga - disposta prima della scadenza del termine e per non più di due anni - per casi di forza maggiore o per altre giustificate ragioni 6.

 Le fasi principali del complesso procedimento che porta all’emanazione del decreto di esproprio sono le seguenti (tra parentesi gli articoli di riferimento nel DPR n. 327/2001):

 

  • determinazione dell'indennità provvisoria di espropriazione (art. 20);
  • se il proprietario non accetta l’indennità provvisoria, determinazione urgente dell’indennità provvisoria in base alla quale - per gli interventi di rilevanza strategica come la nuova ferrovia del Brennero - può essere anche emanato ed eseguito il decreto di esproprio (art. 22);

  • determinazione definitiva dell'indennità di espropriazione (art. 21);

  • nel caso di lavori di particolare urgenza, è possibile un decreto di occupazione anticipata d’urgenza preordinata all’espropriazione, con determinazione in via provvisoria dell'indennità di espropriazione (art. 22-bis e art. 50 per il calcolo dell'indennità annuale di occupazione, pari a 1/12 dell’indennità di esproprio);

  • l’occupazione anticipata d’urgenza è prevedibile specie in seguito alla determinazione urgente della indennità di espropriazione per gli interventi di rilevanza strategica della legge obiettivo (art. 22-bis, comma 2);

  • pagamento dell’indennità di esproprio (artt. 26-31);

  • emanazione del decreto di esproprio, che può anche essere notificato contestualmente alla sua esecuzione (stato di consistenza, verbale di immissione in possesso, trascrizione tavolare del passaggio di proprietà). In caso di opposizione del proprietario le operazioni di esecuzione possono essere differite di dieci giorni (artt. 23 e 24);

  • fissazione dell’indennità di esproprio 7 e delle indennità aggiuntive (artt. 32-35 e 37-42);

  • eventuale imposizione di servitù per l’esecuzione di un’opera pubblica o di pubblica utilità, dietro indennità (art. 44);

  • il bene oggetto di espropriazione può essere ceduto volontariamente dal proprietario tra la data in cui è dichiarata la pubblica utilità dell'opera e la data in cui è eseguito il decreto di esproprio, con qualche vantaggio economico che, per esempio, in caso di area edificabile è il 10% in più del valore venale e in caso di terreno agricolo coltivato dal proprietario attiva a tre volte il valore agricolo medio (art. 45).

 

L’occupazione temporanea di aree non soggette ad esproprio

 Possono essere temporaneamente occupate aree non soggette ad esproprio se necessario per la corretta esecuzione dei lavori previsti, previa notifica al proprietario del fondo di un avviso su luogo, giorno e ora dell'occupazione temporanea; è redatto un verbale sullo stato di consistenza dei luoghi; al proprietario spetta un’indennità annuale pari 1/12 dell’indennità di esproprio (cfr. artt. 49 e 50); la legislazione statale non garantisce corrette operazioni di ripristino delle aree occupate.

 

Note.

1 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità.

2 Questa disposizione diverge parzialmente dalla previsione generale dell’articolo 12 del DPR n. 327/2001 che fa discendere la dichiarazione di pubblica utilità dall’approvazione del progetto definitivo. Presumibilmente, invece, per le aree interessate dai cunicoli esplorativi il vincolo preordinato all’esproprio e la dichiarazione di pubblica utilità sono contenuti nel decreto ministeriale di autorizzazione.

3 Gli estremi della delega vanno specificati in ogni atto del procedimento espropriativo. I soggetti privati cui sono attribuiti per legge o per delega poteri espropriativi possono, per le attività preparatorie, operare direttamente oppure avvalersi di società controllate o di società di servizi.

4 Articolo 166, comma 2, del Codice dei contratti pubblici. Le disposizioni di questo comma 2 derogano perciò alle disposizioni degli articoli 11 e 16 del DPR n. 327/2001. Sembrerebbero così non applicabili le disposizioni generali dell’articolo 16 del DPR n. 327/2001 secondo cui: lo schema dell'atto di approvazione del progetto definitivo deve individuare gli immobili da espropriare (estensione e confini) e possibilmente l’ubicazione tavolare con il nome dei proprietari iscritti; a questi va inviato l'avviso dell'avvio del procedimento e del deposito degli atti di progetto, con l'indicazione del nominativo del responsabile del procedimento; i proprietari possono formulare osservazioni nel termine perentorio di trenta giorni dalla comunicazione dell'avviso e possono chiedere che l'espropriazione riguardi anche le frazioni residue dei propri beni non prese in considerazione qualora per esse risulti una disagevole utilizzazione ovvero siano necessari considerevoli lavori per disporne una agevole utilizzazione; l'autorità espropriante si pronuncia sulle osservazioni con atto motivato.

5 Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica.

6 Articolo 166, comma 4-bis, del Codice dei contratti pubblici. La disposizione di questo comma deroga alle disposizioni dell'articolo 13, commi 4 e 5, del D.P.R. 8.6.2001, n. 327.

7 Per area edificabile non usata a scopi agricoli > valore venale; per area edificabile usata a scopi agricoli > valore agricolo medio corrispondente al tipo di coltura effettivamente praticato; per area edificata > valore venale; per area non edificabile > valore agricolo (tenendo conto delle colture effettivamente praticate sul fondo e del valore dei manufatti edilizi) con indennità aggiuntiva al proprietario coltivatore diretto o imprenditore agricolo a titolo principale (in misura pari al valore agricolo medio corrispondente al tipo di coltura effettivamente praticata) e rimborso delle somme pagate dall'espropriato per imposte relative all'ultimo trasferimento dell'immobile.