Pranzo solidale al Terreno NOTAV 5 maggio 2019

 

            In solidarietà agli anarchici arrestati



Era un’alba piovigginosa del 7 ottobre 2015 quando un numeroso gruppo di No Tav sale le erte che da Mattarello portano alle Novaline. In una stradina a fianco della strada è posizionata una trivella per effettuare un sondaggio propedeutico al progetto delle gallerie della nuova linea AV/AC in Trentino. Resistere e bloccare è l’idea comune che ci eravamo dati, come l’anno precedente con la trivella posizionata a Marco di Rovereto e costretta dalla popolazione e dai No Tav ad abbandonare i lavori. Alle Novaline per alcuni giorni la trivella non girerà e i lavori saranno nuovamente bloccati. Quel giorno 6 coraggiosi compagni rimangono 11 ore abbarbicati sotto la pioggia sul traliccio del grande trapano. Di questi compagni quattro sono anarchici che assieme ad altri tre, nella notte tra 18 e il 19 febbraio di quest’anno, vengono arrestati con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo e di eversione all’ordine democratico (il famigerato 270 bis del codice penale di derivazione dal codice Rocco fascista).

L’operazione congiunta di ROS e DIGOS si svolge con 50 perquisizioni, compresi tre circoli culturali, 150 tra poliziotti, carabinieri e vigili urbani mobilitati, intere strade bloccate, irruzione nelle case di agenti armati e col passamontagna e il giubbotto antiproiettile. I media eseguono il loro mandato, sbattono i mostri in prima pagina cercando di dipingerli come violenti, terroristi abitanti di covi e tane dove progettavano attentati e pensavano persino all’assassinio. Solo un anziano parroco, che aveva affittato l’appartamento dove quattro dei compagni dividevano comunitariamente la vita quotidiana, si esprime fuori dal coro inquisitorio: “… per quel che ne so io sono ragazzi tranquillissimi, raccomandabilissimi, anzi magari a trovarne tanti come loro…”. Ancora una volta si cerca di fare terra bruciata, intimidire e impaurire, dividere (“ci sono i buoni e ci sono i cattivi”), fare scempio di quella solidarietà che è la grande arma di chi sta lottando in basso.

Non è qui il momento in cui addentrarsi nei particolari inquisitori delle accuse. Gli avvocati sono impegnati nei processi, che verranno, a smontare tutte le falsità. Siamo preoccupati perché nelle lunghe pagine che accompagnano l’inchiesta si riportano le giornate del blocco della trivella, manifestazioni, interventi a sostegno dei lavoratori sfruttati… Lotte sociali a cui come donne e uomini sensibili allo sfruttamento, in tutti i suoi aspetti, del capitale contro l’umanità, abbiamo partecipato. Quello che è in gioco va ben oltre le accuse contro gli anarchici.
Fascismo, razzismo, sfruttamento e disuguaglianze senza limiti, “prima gli italiani”, “prima noi”, “prima la famiglia tradizionale”, decreto sicurezza, porti chiusi per chi chiede aiuto, pestaggi agli immigrati, assalti ai centri sociali, sobillare la guerra tra poveri, disoccupazione, lavoro precario, bassi salari,  pianificare nuove guerre imperiali, controllo e aggressione a ogni pratica di opposizione all'esistente, aggressione culturale e fisica delle donne, dei gay, delle lesbiche e dei trans, negazione di bisogni e diritti: ecco allora che vengono prima gli ebrei, poi i Rom, poi gli omosessuali, poi gli anarchici, poi i comunisti e poi arrivano i tempi che il sistema prepara contro tutti noi . È il momento dell'impegno morale, culturale, civile e politico: reagire e moltiplicare le lotte sociali e politiche, accomunandosi contro il fascio-leghismo.

Conosciamo i compagni arrestati, siamo stati assieme in molte lotte negli ultimi anni, hanno la nostra solidarietà e gli siamo vicini in questi momenti di privazione della libertà, degli affetti, delle famiglie e in regime di carcere duro.

Continuiamo a lottare contro le grandi opere devastanti e inutili ma anche contro il mondo che il TAV rappresenta e di cui è parte fondamentale.



Domenica 05 maggio 2019 pranzo al terreno NO TAV di Besenello, dove si parlerà degli arrestati e delle future lotte contro i prossimi devastanti progetti che riguardano il Trentino, dal TAV alla A31… Il ricavato andrà a sostenere i bisogni degli arrestati



                                                                                                                     Coordinamento Trentino NO TAV