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  • Diario dalla riserva faunistica del Casteller

    Giorno 1 – domenica 22 novembre – diario dal Casteller

    Domenica 22 novembre noi notav decidiamo di ritrovarci nella piazza di Mattarello per verificare se le voci sulla presenza di una trivella nell’area faunistica del Casteller siano fondate. Nonostante la chiamata partita appena il giorno prima ci troviamo in un’assemblea di circa 60 attivisti, la volontà è quella di raggiungere le reti del Casteller, ma ci sembra anche importante comunicare alla popolazione quello che sta succedendo e l’urgenza di doversi mobilitare. “1 metro di Tav = 100 giorni di terapie intensive”, “difesa del territorio = giustizia sociale” sono alcuni del messaggi che lasciamo su cartelli e striscioni in piazza. A piccoli gruppi ci incamminiamo quindi verso gli accessi all’area faunistica. L’avvistamento della trivella all’interno del cantiere e la presenza di polizia in tenuta antisommossa confermano i nostri sospetti: le indagini geologiche necessarie alla realizzazione della nuova ferrovia Brennero – Verona sono ricominciate. Ci lasciamo dandoci appuntamento per i giorni seguenti alle 18.00 per continuare il monitoraggio della situazione.

     

    Giorno 2 – lunedì 23 novembre

    Nonostante il freddo pungente la nostra determinazione permette di trovarci a Mattarello in un cospiquo gruppo di notav. Sollevare la questione a livello locale ci sembra tra gli obiettivi più importanti della nostra presenza in piazza, considerando soprattutto la segretezza con cui è stato dato inizio ai lavori. Dopo qualche intervento e un breve presidio nel paese, decidiamo di far sentire la nostra presenza al cantiere. Ci avviciniamo quindi al Casteller dalle Novaline passando per il sentiero in mezzo al bosco, numerosi lampeggianti in movimento si notano all’interno del cantiere mentre dal bosco si sollevano forti cori notav che ricordano agli operai che non lasceremo in pace chi devasta la nostra terra. Scendendo per il sentiero arriviamo all’entrata sud del cantiere, ad attenderci uno schieramento di polizia, ma gli slogan e le battiture ci danno il giusto entusiasmo per rimanere. Dopo pochi minuti un furgone tenta di entrare nel cantiere, nel dubbio lo blocchiamo mentre cerchiamo di capire cosa trasporta e per chi lavorano gli operai. Lo stesso dubbio sembra averlo anche la digos che avvicinandosi agli operai chiede spiegazioni. All’indomani, a seguito di una ricerca, si scoprirà che il furgone apparteneva alla Geoland srl, azienda bolzanina che si occupa di sondaggi geognostici.

     

    Giorno 3 - martedì 24 novembre

    Ci troviamo stasera in una piccola assemblea. Sappiamo che le restrizioni a causa del coronavirus sono molte ma la lotta no tav ha bisogno del supporto di tanti e per ciò cerchiamo ancora una volta di attraversare il paese spiegando le motivazioni che ci spingono a scendere in strada. Dopo un volantinaggio ci avviciniamo al bivio tra la provinciale e la strada che porta al cantiere. Se dovesse passare qualche mezzo siamo pronti a bloccarlo. Al momento non si vedono spostamenti in tal senso, ma la nostra presenza in strada non è sicuramente passata inosservata.

     

    Giorno 4 - mercoledì 25 novembre

    Per le strade di Mattarello distribuiamo i volantini che rilanciano l’assemblea di Venerdì. C’è bisogno di incontrarci e di trovare un momento pubblico in cui condividere idee, proposte e iniziative per fermare questa grande opera devastante. Sono solo delle indagini preliminari quelle che hanno avviato al Casteller ma è fondamentale ostacolare già da qui. Proviamo ancora una volta ad avvicinarci al cantiere, una breve passeggiata fino al cancello principale. Con una battitura ci facciamo sentire anche dentro le recinzioni e sventolando bandiere torniamo alla piazza.