Lago di Santa Colomba, Zona dell'Argentario, Monte Calisio

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Foto: Lago di Santa Colomba, Zona dell'Argentario, Monte Calisio.


Un caso particolare di circolazione idrica è rappresentato dall'antica area mineraria trentina,
sviluppatasi sui terreni permo-triassici della dorsale tra Trento e Albiano, ove le centinaia di
cavità e inghiottitoi artificiali creati dalle escavazioni minerarie hanno creato una sorta di
serbatoio per le acque di infiltrazione meteorica, che costituisce la ricarica di numerose sorgenti,
alcune delle quali a servizio degli acquedotti comunali (e.g. la sorgente cod, 63 "Pralungo",
presso Montevaccino di Trento e alcune sorgenti dell'area di Fornace. Tra Lavis e Trento l'area
del Calisio, con affioramenti di rocce del complesso acquifero principale, risulta povera di risorse
in superficie (....) ricerche idriche spinte a profondità di un centinaio di metri nella stessa hanno
evidenziato circolazioni piuttosto povere, simili a quelle dei pozzi nelle vulcaniti (1.3 litri al
secondo a Montevaccino), se non sterili.
(Dalla relazione idrogeologica del progetto preliminare TAV per PAT - RFI, marzo 2008, pag. 31
e 32).


Per effetto di una legge fisica denominata PRESSIONE IDROSTATICA, nel momento in cui gli
scavi dei tre tunnel previsti per il TAV, inevitabilmente, intersecheranno qualcuna (a quanto
risulta dagli studi preliminari, più d'una) delle innumerevoli sorgenti sotterranee che si infiltrano
nelle rocce attraverso le numerosissime diramazioni delle fratture di faglia presenti sul versante
sinistro orografico dell'Adige, anche quando le falde a cui le sorgenti sono collegate fossero ad
altezza considerevole rispetto agli scavi e ai cantieri della nuova linea ferroviaria, verranno
spinte verso il basso con una pressione maggiore quanto più la posizione altimetrica
dell'acquifero risulta elevata. Queste sorgenti, anche qualora si riuscisse a tamponare la falla,
con ogni probabilità devieranno il loro corso naturale e risulteranno prosciugate.


©Renato Zuani