Camminata NOTAV NO A31 Terragnolo -> Marco - resoconto della giornata

Caparbiamente proposta contro ogni previsione meteorologica, la passeggiata No quadruplicamento della ferrovia (TAV)-No A31 ha sfidato non solo la pioggia, ma soprattutto il timore di quanti, nella valle di Terragnolo, ancora sono titubanti nel riconoscere la sorellanza di queste due grandi Opere e dunque la solidarietà che dovrebbe unire chi vi si oppone.
Partiti da Marco sotto una pioggia battente, siamo giunti con la navetta al Masetto di Terragnolo, dove Gianni e "i suoi" ci hanno accolto con dell'ottimo caffè, dolci e sciroppo di lampone. Un'oretta a chiacchierare e attendere che giungesse il secondo viaggio della navetta, sperando si aggiungesse qualche altro camminatore. Non siamo molti, poco più di una trentina di No Tav che hanno intenzione di impegnarsi anche per fermare l'A31, a cui si aggiungono tre-quattro camminatrici contrarie alla Valdastico. Una di loro ci raggiunge addirittura da Schio (!) le altre sono teragnole. Ci accompagnano per un breve tratto di quella che è stata una meravigliosa camminata. Speravamo di coinvolgere qualche altro valligiano ma non abbiamo fretta, quest'iniziativa è solo l'inizio di una lunga strada di opposizione da percorrere assieme con coraggio, determinazione ma soprattutto pazienza. Il percorso è impegnativo (circa 22 km) ma la piacevolezza della compagnia e la bellezza familiare di quei luoghi ci ristora. Boschi verdissimi, muschi che ricoprono rocce e tronchi, e poi i salti delle acque terse e zampillanti del Leno. Camminando fra i vecchi terrazzamenti abbandonati, respiriamo una memoria di fatica e amore per il proprio territorio, di una vita umana che conviveva e si integrava nel paesaggio creando delle piccole opere d'arte naturale a partire da necessità materiali. Un passato non certo bucolico, fatto piuttosto di sudore e speranza, ma lontano anni luce dalle mostruosità dettate dall'economia moderna e dalle sue insaziabili voglie espansionistiche. Parliamo e camminiamo, camminiamo e parliamo ...  di opposizione alle nocività ma anche di vita quotidiana, di progetti, di noi che siamo e cerchiamo  ancora di "restare umani" (come ci ricorderà Pietro all'arrivo).
Una sosta di ristoro a Noriglio con i panini preparati dall'ottima logistica No Tav e subito ripartenza per attraversare Rovereto e giungere a Marco verso le 17.30. Lì l'accoglienza di quanti avevano scelto di non camminare ma partecipare comunque all'assemblea conclusiva. Sorseggiando succhi, della buona birra e mangiando panini e torte, abbiamo ascoltato le parole introduttive di Anna delle Mamme No Tav di Marco che ci ha ricordato l'importanza di unire le forze e coordinarsi fra realtà No Tav e No A31 per passare la parola a Pietro Zanotti del tavolo di lavoro bresciano "Basta Veleni" che -come anticipato prima- ci ha ricordato che "restare umani" significa recuperare una relazione con il proprio territorio che sia armonica e rispettosa, non di "violenza". Opporsi a opere come il quadruplicamento della ferrovia o la Valdastico, significa impedire che il proprio territorio venga "violentato". Ci siamo sentiti stretti e orgogliosi ascoltando quelle parole, giusto un attimo prima di ascoltare la drammatica testimonianza di due leader sociali colombiane che ci hanno parlato della loro esperienza di lotta contro le multinazionali dell'estrazione e dell'energia ENI e ENEL. Un racconto toccante di donne più volte minacciate di morte per il loro impegno, in una terra dove negli ultimi 18 mesi sono state assassinate 230 persone perché impegnate nella lotta di difesa del territorio e di riconoscimento dei diritti umani. Difficile comparare la nostra piccola resistenza alla loro, le nostre minime rinunce alla loro sfida quotidiana alla morte, ma sono state testimonianze preziose che ci ricordano quanto le multinazionali italiane abbiano le mani grondanti sangue, che ci parlano di sviluppo sostenibile e in realtà intendono sfruttamento indiscriminato, e che fermarli spetta alla gente, in ogni parte del modo.
Ringraziate le nostre coraggiose ospiti, Marco del comitato No Tav di Trento ci ricorda che la prossima passeggiata sarà il 22 giugno a Gardolo, nei luoghi che verrebbero sventrati dalla costruzione del bypass sotterraneo inserito nel progetto di quadruplicamento della ferrovia. E così, stanchi ma arricchiti dal paesaggio, dalle riflessioni, dalle torte e dalle birrette ci salutiamo ma per poco... la lotta continua e chi non c'era oggi... ci raggiungerà domani.